martedì 29 aprile 2014

Perché un viaggio è un regalo per lei

Domenica pomeriggio, Elena dorme, fuori piove. Io preparo un trolley con dentro l'impossibile, la reflex, medicine di ogni tipo, occhiali da sole e una bella dose di coraggio.

28 aprile 2014. Una data che ricorderò per sempre.
Stamattina la sveglia è suonata prestissimo e un taxi mi è venuto a prendere per portarmi in aeroporto. Sono uscita piano piano, senza svegliarla, ma solo salutandola con qualche carezza. Sono uscita senza di lei, in lacrime.
Lacrime di paura, perché sto andando veramente lontano, lacrime di malinconia, perché non la vedrò per quasi una serttimana, lacrime di senso di colpa perchè in fondo non è solo lavoro. 

Credo che questa sia la cosa più difficile che io abbia mai affrontato nella mia vita, non so quanto riuscirò a godermela, ma voglio provarci. Perché come mi ha detto una zia - da un viaggio torni sempre arricchita e questa ricchezza la devi trasferire a lei. È un regalo bellissimo che le fai -

In questo momento sono su un volo che sta portando me e altri colleghi a San Francisco, e vicino a me c'è un bimbo piccolissimo e buonissimo che mi fa pensare a Elena! Al momento so che lei è all'asilo e che stamattina si è svegliata tranquilla e che quindi almeno il volo lo posso fare tranquilla anche io...per il resto del viaggio vi farò sapere!

Ps. Ora siamo arrivati e tra jet-lag, controlli doganali e primi giri per la città, il primo giorno è andato!

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